lunedì 26 gennaio 2015

Very Bello!


Nasce "Very Bello" <- Leggete cosa c'è scritto nell'articolo.

Voglio dire... Caspita! Se prendesse piede e si evolvesse, questo portale potrebbe forse (e ripeto: forse) unire l'Italia per la prima volta!
Perché ai telegiornali non ne ho ancora sentito parlare?? (Potrebbero anche averne parlato, ma per un nanomillesimo di secondo e io posso essermelo perso), invece di vedermi le previsioni meteo della west coast usa, perché non posso vedermi l'Italia che sta provando a tirarsi su e a basarsi sulla sua più grande risorsa: l'arte.

Questo "Very Bello" è un portale in grado di unire tutte le offerte culturali d'Italia, ordinate per categoria, quindi un qualsiasi individuo del mondo può accedere, selezionare la categoria che gli interessa (es. Teatro), un periodo temporale (es. domani) e volendo anche un luogo (es. Roma) ed è fatta: il sistema seleziona per lui una serie di proposte culturali sul territorio italiano.

Ora vi rendete conto di che cosa hanno creato? Qualcosa di veramente comodo (per noi che siamo il popolo di pelandroni per antonomasia) al quale tutti hanno accesso!
Potrebbe essere la chiave di volta per far risalire l'economia di ogni singolo comune italiano in grado di sfruttare i propri patrimoni artistici e far affluire le proprie attività a questo database.
Io mi immagino già un inglese (ho scelto a caso!), tutto preso bene perché viene in Italia per l'Expo, che vede all'aeroporto la pubblicità di questo sistema; prende il suo smartphone, si collega al sito e vede quello che gli viene offerto... Secondo me si prende benissimo! Perché? Perché è un sistema alla portata di tutti e facile da usare. Dove sta l'inghippo? Nel database. Che se non è pieno zeppo di proposte allora serve a ben poco.
Allora io mi chiedo: perché non pubblicizzano questo sito al territorio italiano (e non solo al turista che arriva in aeroporto) per far sì che le offerte possano quadruplicare? Un esempio di spot che mi verrebbe in mente è: "Very bello, il portale per accedere all'Italia, fatto da tutti voi per il mondo intero! Telefonate al numero pincopallino o inviate una mail all'indirizzo pincopallo@gmeil.com con la vostra proposta culturale, vi sapremo dare tutte le informazioni."

Pensate! Far collaborare l'Italia per l'Italia!! Non sarebbe fantastico??

Tornando alla realtà: sicuramente ci saranno già accordi con i comuni più importanti d'Italia e sono sicura che ogni regione conoscerà il proprio patrimonio culturale e sarà in grado di importarlo nel database. Sono fiduciosa.
Noi intanto però spargiamo la voce, proviamo a farcela, perché il risultato di questo semplice sito, può cambiare le sorti di un paese!

Forza, che fai? Non hai ancora cliccato sul sito www.verybello.it?
Non hai ancora copiato e incollato il link sul tuo profilo facebook o google+?
Che stai aspettando? Fallo! (cit.)

Jam

Disclaimer: io ho letto l'articolo sopracitato e ho scritto questo post basandomi sulle sensazioni che mi ha suscitato una notizia del genere. Adesso però mi vado ad informare sul "backstage" di questo sito e su tutto ciò che gli sta intorno per cercare di capirne di più.

venerdì 4 aprile 2014

L'azienda-famiglia

L'espressione azienda è usata per indicare un'organizzazione stabile di persone e di beni, il cui scopo è soddisfare, direttamente o indirettamente, i bisogni umani.

Da diversi anni mi sento rinfacciare i sacrifici e le difficoltà del mantenere una famiglia e dopo tanto pensare ho capito una cosa, la famiglia è un'azienda.

Leggi che governano e reggono l'azienda-famiglia:

  • Si basa su movimenti di denaro: prestiti, regali e mutui a tasso variabile.
  • E' capeggiato da uno o due capi d'azienda che amministrano in larga parte o totalmente questo denaro e nella maggior parte dei casi oltre che capitalisti sono anche operai e impiegati (non necessariamente entrambi).
  • La loro sede nel gergo comune è detta "casa" al cui interno vigono leggi severissime, orari restrittivi, obblighi, gerarchie e alleanze.
  • In questa "casa" possono risiedere in media da uno a tre servi della gleba. I più fortunati di questi godono del ben volere della gens da cui sono stati allevati e in rari casi sono addirittura meritevoli di rispetto.

Ma perché è un'azienda? Perché il tutto poggia solide basi sui soldi, in entrata e in uscita, da parte di un po' tutti i membri. E' una continua lotta a chi ne possiede di più e a come li impiega.
Il grande neo di questa azienda è che spesso e volentieri dimentica che non solo i beni materiali possono fruttare, ma che, anzi, curare mente e spirito dei dipendenti può fruttare piacevoli sorprese.

...Come diventare un liberto? Non lo so, so solo che forse ci vuole coraggio in questi tempi ostili.


venerdì 7 marzo 2014

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni (cit.)

La mia riflessione fondamentale è:
Tutte le volte che un partito vuole farsi eleggere esso si pone degli obiettivi che, una volta eletto, vuole portare avanti, ma non trovo mai un manifesto di partito che abbia come obiettivo il raschiare via tutta la melma lasciata dai predecessori.
È tutto bello ciò che propongono, ma per applicarlo bisogna togliere tutti gli intralci lasciati in passato. È come una casa che viene usata a rotazione, c'è quello che la lascia pulita e c'è quello che la lascia in disordine e la prima cosa da fare, in questo ultimo caso, è riordinarla per poterci vivere dentro (a meno che il disordine non ti dia fastidio e tu ne crei di più!). È naturale, mi direte voi, ma in quanti conoscono il vero disordine che c'è in quella famigerata casa? Io vorrei saperlo, prima di andarci ad abitare, così so quanto tempo mi occupa il riordinarla.

Pensandoci... mi faccio tante di quelle pippe mentali che non servono a niente! In realtà il mio parlare è solo fuffa, come quello di tutti i giornalisti e i politici del mondo. Perché giornalismo e politica sono una cosa sola, si combattono e si sostengono a vicenda, uno non può esistere senza l'altro (ari-cit.). Il compito della politica è di apparire bene sui giornali, il compito dei giornali è di smerdare la politica.
Immaginate un mondo dove i giornali comincino a mettere in prima pagina una minuscola modifica ad una legge, che però migliora la vita dei cittadini in maniera evidente. La politica imparerà piano piano a fare sempre più leggi, che possano finire in prima pagina, esattamente con le caratteristiche del primo articolo pubblicato. Si creerebbe così un circolo per cui la politica farebbe (ripeto: farebbe, voce del verbo fare!) il bene del paese e i giornalisti renderebbero le giornate di noi comuni cittadini migliori, perché ci darebbero delle belle notizie.
Invece cosa succede? I politici non fanno nulla, parlano parlano parlano e di quelle parole ogni testata ne fa ciò che vuole e fa comparire un personaggio migliore di un altro, in qualsiasi modo. Noi leggiamo i giornali o guardiamo i Tg e diciamo: quello mi sta più simpatico, sono d'accordo con quello, quest'altro invece non mi piace, non parlatemene e bla bla bla... e cadiamo nella trappola anche noi. Siamo il motivo di vita di entrambe le fazioni: compriamo i giornali, paghiamo il canone, eleggiamo dei rappresentanti, facciamo in modo che i soldi entrino nelle loro casse.
Se io provassi a vivere senza leggere i giornali e senza interessarmi alla politica (e l'ho provato) vivrei con la mia comunità (intesa come gruppo di persone con cui si vive assieme), stabiliremmo insieme le regole di convivenza civile tra di noi e vivremmo liberi e felici. Non è un invito all'anarchia, perché ho detto che le regole ci sono, ci devono essere per essere liberi (come diceva Russeau), ma devono essere semplici e condivise (come dicevo anche in un altro post La Tenda in Piazza).
La Democrazia funziona solo in piccoli gruppetti dove c'è la possibilità per tutti di poter esprimere il proprio parere e di poter proporre. Non funziona in uno stato di grandi dimensioni, dove l'idea di un cittadino non può essere considerata perché passa inosservata.

Dopo aver scritto queste teorie sovversive e pericolossissime, vi auguro una buona giornata.
JAM

mercoledì 5 marzo 2014

Passa il favore... NON LA NOMINATION!

«Questo sono io, e queste sono tre persone, a cui darò il mio aiuto, ma deve essere qualcosa di importante, una cosa che non possono fare da sole, perciò io la faccio per loro... E loro la fanno per altre tre persone...»

Cosa pensate sarebbe successo se invece che nominarvi a vicenda per sgolarvi una bottiglia di birra vi foste filmati mentre facevate qualcosa di buono? Se alla fine di quella buona azione aveste poi nominato 3 persone dicendogli che avevano solo 24ore di tempo per fare del bene anche loro? Eh, cosa sarebbe potuto succedere?
"Dany sei la solita perbenista bacchettona! Ma divertiti ogni tanto!", no? E allora continuate pure ad ubriacarvi da soli, al caldo della vostra cameretta, davanti ad una videocamera. Magari un lieve bruciore di stomaco poi vi indurrà a pensare che avreste fatto meglio a fare altro!

WITH LOVE.


Un sogno per domani - Passa il favore



Dany

domenica 26 gennaio 2014

Ricordare NON E' rimediare.

"La memoria non porta con sé alcuna speranza. La cognizione del male non è un vaccino. «Ricordare perché non accada mai più» è una frase vuota. Se anche non dovesse accadere mai più, non sarà per merito della memoria, ma del caso."

Domani sarete sicuramente tutti su Fb, Twitter, Instagram a postare foto, storie strappa lacrime e frasi ispiratrici sulla Shoah e la deportazione di milioni di persone, non solo ebree. Forse lo farete perché avete visto i manifesti in giro, perché qualcuno leggermente più informato di voi ha pubblicato qualche link, oppure lo scoprirete attraverso la tv o qualche testata giornalistica. Vi sembrerà brutto far finta di niente e vi aggiungerete alla mischia. Per questo posto oggi questo articolo, perché vi farà assumere tutta un'altra prospettiva se avrete voglia e tempo di rifletterci su.



Noi non abbiamo colpe per ciò che è stato fatto in passato ma un giorno saremo colpevoli di ciò che OGGI abbiamo deciso di ignorare.



giovedì 5 dicembre 2013

Vademecum del cittadino provetto

Gentili utenti della strada TUTTI con questo "Vademecum del cittadino provetto" siete all'ultimo bivio! O imboccate la strada giusta sulla via della redenzione o ve la vedrete con la mia ira funesta!

10 semplici punti che, se rispettati, aiuteranno a tener bassa la pressione di te e di chi ti sta vicino:

  1. Sul marciapiede vigono le stesse regole della strada.
    Se sei lento stai a destra.
  2. Se ti muovi in branco cerca di lasciare spazio per permettere a chi va di fretta di poterti superare.
    Diversamente quando senti avvicinarsi qualcuno, spostati.
  3. In metro, in pullman e su qualsiasi altro mezzo pubblico non sostare sulle porte! Nel caso tu non possa fare diversamente abbi il buon senso di scendere ad ogni fermata per permettere a chi deve andarsene di farlo senza diventare un contorsionista.
  4. Se stai ghignando dopo aver letto il numero 3 mi dispiace ma devo smorzarti sul nascere.
    Sei alla fermata da mezzo'ora, il pullman arriva pieno e, MIRACOLO, qualcuno scende dal mezzo per far uscire chi scende a quella fermata... Tu non devi fiondarti, per nessun motivo, davanti a questo povero santo! E' vero, non si prende il numero ma lui ha più diritto di te di star la sopra.
  5. Cari anziani, vecchi saggi, mi rivolgo anche a voi.
    I posti a sedere sono priorità vostra, è vero. MA chiedendo di sedervi con bruschi e scortesi "alzati che devo sedermi" perdete immediatamente questo diritto! Il rispetto si riceve solo quando lo si da, mi dispiace.
  6. Fumi, e già per questo sei una cattiva persona perché inquini i miei lindi polmoni ma io sono clemente e te lo lascio fare... Fino a quando non butti la cicca della sigaretta a terra e non scraci come un lama assetato! A quel punto ti sono addosso in 3 nano secondi e, fidati, non ti farebbe piacere sapere cosa ti costringerei a fare!
  7. Non intasarmi tutti gli Spotted del mondo con le tue lamentele sugli scioperi e l'aumento dei prezzi del biglietto. Forse, se tu non viaggiassi a scrocco da 20 anni le cose sarebbero diverse, non credi?
  8. Ok. Sei attivista Greenpeace e non useresti mai e poi mai la macchina per muoverti in centro città. Ti stimo!
    Ma porca paletta! Mettere un campanello su quella bici dell'800 ti costava troppo eh!? Che uscendo da una curva a gomito ai mille all'ora quasi non mi falci!
  9. Il cane l'hai voluto giusto? Bravo. Ma dove sta scritto che io voglio la sua cacca sotto la suola della mia scarpa? Doveeee??
  10. Si chiama "Raccolta Differenziata" per una ragione. Cosa ti costa seguire quelle semplici regole? Plastica con plastica, carta con carta, biodegradabile nell'organico, vetro nel vetro e tutto il resto nell'indifferenziata. Facile.
L'ultimo punto mi preoccupa. Se non sai fare quei 5 semplici passaggi come posso pretendere che tu ne segua esattamente il doppio?
Massì, voglio essere fiduciosa.

Tenetevi a mente un punto al giorno. Magari qualcosa la fate già, magari a qualcos'altro non ci avevate nemmeno pensato ma nel giro di una settimana il mondo potrebbe essere migliore (o no?).
Bè, poco male. Noi proviamoci, c'è solo da migliorare!! =D



Dany

martedì 26 novembre 2013

Non farti violentare!

Facciamo il punto:
Faccio un corso di auto-difesa "perché non si sa mai".
Faccio boxe.
"Lla sera è meglio che tu non prenda pullman".
Dovrei preferire jeans e anfibi perché in gonna e tacchi attirerei troppi sguardi.
Non contenta la società indice anche una giornata contro la violenza sulle donne per ricordarmi che devo fare attenzione e che in caso di bisogno ci sono un sacco di numeri di telefono a cui potrei chiedere aiuto.
Anche GTT si preoccupa e appiccica su tutti i suoi mezzi un volantino, intitolato "Gentile passeggera", ricordandomi quanto vili e schifose siano le violenze sulle donne.
Sento che mi sfugge qualcosa... Perché dici tutto questo A ME? Io sono la (possibile) vittima, giusto? Davvero non capisco ma magari sono solo una ragazza, una donna distratta e non noto che sono appesi cartelloni con su scritto NON FARTI UCCIDERE, NON FARTI SCIPPARE, NON FARTI ENTRARE I LADRI IN CASA.

Che stupida a pensare che fossero i delinquenti quelli da scoraggiare...





L'unica  pubblicità che sono riuscita a trovare indirizzata ad un uomo.


Dany